TERRACINA 19 FEBBRAIO 2021
Europa Verde Terracina costituisce il Collettivo Donne di Europa Verde Terracina e prende posizione in merito a quanto successo nella puntata di Chi l’ha visto del 10 febbraio scorso e le polemiche seguite. Terracina ha già centri e sportelli antiviolenza e quello che manca è una chiara comunicazione del servizio, soprattutto per le donne immigrate e più economicamente fragili. Inoltre chiede maggiori fondi e attenzione per il sostegno alla Rete di Prevenzione antiviolenza, deliberata dal Comune nel 2016 ma mai di fatto supportata, anche tenendo conto del fatto che i servizi devono adeguarsi alla Convenzione di Istanbul del 2014.
#svoltaverdeperterracina
Come Collettivo Donne Europa Verde Terracina recentemente costituitosi, collettivo che si occupera’ della condizione della donna e della parita’ di genere a Terracina in tutte le sue forme, non possiamo che prendere come riferimento la trasmissione RAI “Chi l’ha visto” di mercoledì 10 c.m., per avviare la nostra riflessione sul tema della violenza sulle donne che sta esplodendo anche a causa dei lunghi periodi di lock down e di forzata convivenza domestica. Nel corso del servizio televisivo, dedicato alla testimonianza di una donna vittima di violenza, la giornalista che intervistava ha affermato che a Terracina non c’è un centro antiviolenza, mentre l’avvocato Barbara Cerilli, presentatasi sia come avvocato che come assessore del comune, non solo confermava quanto detto dalla giornalista ma invitava le donne vittime di violenza a rivolgersi genericamente al Comune di Terracina, senza considerare gli aspetti di anonimato e segretezza, visto che spesso le donne che subiscono violenza hanno paura ad esporsi e a denunciare.
Ora mentre ci chiediamo perché mai l’avvocato Cerilli sia apparsa pubblicamente sia come avvocato che come assessore del Comune, ci chiediamo perché si sia omesso in maniera evidente di menzionare il centro anti violenza Nadyr, gestito da un’associazione di volontariato, con una sede a Fondi e una a Terracina, operante in maniera gratuita e anonima, formata da donne competenti che operano come volontarie, operatrici telefoniche, psicologhe, avvocati, le quali offrono supporto psicologico, ma anche consulenza e sostegno legale gratuito alle donne vittime di violenza e gestiscono anche uno sportello di orientamento al lavoro, elemento essenziale per l’emancipazione e l’indipendenza.
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