COMUNICATO STAMPA N.52

TERRACINA 23 GIUGNO  2021

EUROPA VERDE TERRACINA: FALLIMENTARE LA GESTIONE DEI BENI STORICO-ARCHEOLOGICI E DEGLI SPAZI PER L’ARTE E LA CULTURA DELLA CITTA’. LA MANCANZA DI VISIONE E DI PROGETTUALITA’ E LE SCARSISSIME RISORSE PREVISTE NEL BILANCIO DI PREVISIONE TRIENNALE UNITE ALLE CARENZE GESTIONALI EVIDENZIANO UN QUADRO GRAVE DI CRITICITA’ E DI RISCHI. EUROPA VERDE TERRACINA VALUTA, SUL CASO, LA PRESENTAZIONE DI UNA MOZIONE IN REGIONE LAZIO E DI UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE.

Ricordiamo che Terracina nel 2016 aveva perfino concorso a diventare la Capitale italiana della Cultura, risultando tra le 24 città italiane candidate ammesse dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo.  E non solo! Addirittura era stato presentato all’allora Ministro dei Beni Culturali sempre nel 2016 un dossier che l’associazione “Terracina nell’Unesco” e l’Archeoclub di Terracina avevano predisposto a completamento della proposta di iscrizione di “Via Appia e centro storico di Terracina nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità” per essere riconosciuta come ‘Bene dell’umanità’ ed inserito nella prestigiosa lista Unesco.

Dal 2016 ad oggi cosa è successo?

Nonostante gli oltre quattro milioni di euro di finanziamenti del Ministero della Cultura, milioni che hanno permesso il restauro di diversi beni archeologici come il Capitolium, il Teatro Romano, il Tempio delle Tre Celle, la Chiesa dell’Annunziata, la Chiesa del Purgatorio, con un ammirevole progetto curato dalla Soprintendenza con la costante presenza del dott. Francesco Di Mario, che rientra nell’ambito di una più ampia azione di recupero del patrimonio storico-archeologico, nonostante sia stata completata la riqualificazione del Complesso Monastico di San Francesco (restauro molto di facciata che non lascia presagire un immediato riutilizzo del bene e che è servito solo per evitare il crollo definitivo dopo i danni della devastazione dell’uragano), quasi tutto qui è fermo da anni: l’Auditorium di San Domenico, dopo un prezioso restauro è chiuso ormai da anni, la chiesa di San Giovanni (chiusa, mai restaurata e con pericolo di crollo) è sprangata, la Rocca Traversa-Castello Frangipane, dopo un prezioso restauro e una parziale riapertura estiva è chiuso, la Torre degli Acso, anch’essa dopo un imponente restauro è chiusa, il Palazzo della Bonificazione Pontina con il Museo della Città è chiuso e in restauro con lavori iniziati solo tre anni dopo la devastazione dell’uragano mediterraneo dell’ottobre del 2019, chiusa anche l’area archeologica e santuariale del Tempio di Giove, preziosissimo sito archeologico del Lazio, simbolo riconosciuto in Italia e all’estero di questa città.

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